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La Storia

I precedenti storici delle Camere di Commercio attingono alle Corporazioni medievali, sorte intorno al 1000 con le più varie denominazioni, che trassero giustificazione e fondamento dallo spirito associativo e dalla necessità di incentivo e di tutela degli interessi mercantili.
Questo denominatore comune ne avvalorò l'esistenza e l'utilità, portandole anche a partecipare, qualche volta, al governo della cosa pubblica e ne determinò la confederazione nelle Università mercantili, che acquisirono personalità giuridica e piena capacità patrimoniale.
Con il decadimento del Comune e dello spirito liberale ed industrioso che circolava tra le sue mura, le corporazioni vennero soppresse, ma il bisogno insopprimibile della rappresentanza ufficiale degli interessi economici diede vita alle "Camere di Commercio" con attribuzioni, in un primo tempo, esclusivamente consultive.

Sede della Camera di Commercio

Sede della Camera di Commercio

La prima organizzazione che assunse tale denominazione sorse a Marsiglia nel 1599.
Istituzioni analoghe, sia quali organi di consulenza governativa, sia quali libere associazioni si diffusero rapidamente in quasi tutti i paesi d'Europa e successivamente in America e negli altri continenti con finalità e compiti identici malgrado la diversità di organizzazione e regolamentazione.
Sorta l'aurora dell'Unità d'Italia, fu quasi in cima ai pensieri dei grandi statisti che la fecondarono d'istituire come enti scientifici e giurisdizionali, le Camere di Commercio, "per rappresentare presso il Governo e promuovere degli interessi industriali e commerciali " ; per cui, con legge 6/07/1862 n.880 (Ministro Pepoli) furono costituite in tutto il Regno le "Camere di Commercio" e Arti, le cui sedi e circoscrizione ed il numero dei componenti furono fissati con Decreto Reale.
Dopo molti tentativi di riforma la legge 20/03/1910 né modificò la denominazione in "Camera di Commercio e Industria",sancendo l'obbligatorietà della denuncia delle ditte ed uniformando le norme di funzionamento interno degli Enti.
Successivamente il R.D.L. 8/05/1924, n.750 innovò e riordinò la materia, istituendo la Giunta composta da 5 a 9 membri e conferendo alle Camere la qualità di enti di diritto pubblico.
Tuttavia gli Istituti Camerali non corrispondevano più alle esigenze pratiche e soprattutto allo schema di ordinamento corporativo dell'economia nazionale di cui si gettavano le basi perciò con legge 18/04/1926, n.731 le Camere di Commercio, insieme ai Consigli Agrari Provinciali ed ai Comitati Forestali furono assorbite con tutte le loro attribuzioni dai Consigli Provinciali dell'Economia .
Al più vasto ambito di competenza corrispose una maggiore ingerenza dello Stato nell'Amministrazione, con l'attribuzione della Presidenza ai Prefetti e con la creazione, al fianco dei consigli quali Uffici di Segreteria, degli Uffici Provinciali dell'economia, organi distaccati dell'amministrazione centrale."I Consigli dell'Economia", che vennero sempre più aderendo alle necessità discendenti dal nuovo ordinamento generale dello Stato e chiamati successivamente "Consigli Provinciali dell'Economia Corporativa" (legge 18/06/1931, n.875) e "Consigli Provinciali delle Corporazioni" (R.D.L. 28/04/1937, n.534), assunsero la struttura di parlamenti economici provinciali, la cui sfera di rappresentanza e di attività sui estendeva in tutti i rami della produzione e distribuzione.
In seguito alle vicende belliche e politiche del 1943 -1944, con il R.D.L. del 21/09/1944 n. 315, detti Consigli e Uffici furono soppressi ed in loro vece, furono ricostituite le Camere di Commercio Industria ed Agricoltura e gli Uffici Provinciali dell' Industria e del Commercio.

 

Le trasformazioni intervenute dal 1926 ad oggi con i notevoli adattamenti alle mutevoli vicissitudini politico economiche, non hanno minimamente intaccato la caratteristica fondamentale dell'Istituto Camerale; la rappresentanza unitaria, cioè, degli interessi economici che ne giustifica sempre più il necessario inserimento nell'ordinamento amministrativo statuale.
Può, anzi, affermarsi che l'efficienza degli Enti Camerali si sia progressivamente affinata ed intensificata, passando attraverso un tessuto naturale, congenialmente all'imperio dei tempi ed alla suggestione delle dottrine, dall'ingerenza in ogni attività economica, alla direzione di esse, alla fusione di tutti gli interessi, che ne formano il contesto, in una suprema armonia.
La conferma della loro vitalità è data dalla creazione delle Camere di Commercio all'estero, con il fine di stabilire nei vari Paesi degli organismi che contribuiscano all'incremento dei traffici e alla penetrazione commerciale nei vari mercati.
E' da auspicare che le Camere di Commercio presidiate da una maggiore autorità e dalla consapevolezza di una remota esperienza, restituite alla loro funzione originaria,- che è di tonificare le attività economiche e moltiplicare le iniziative- possano riacquistare quella forma elettiva che ne fu il segno distintivo sin dall'origine e che consente alle classi interessate la partecipazione e immediata alla vita della produzione e degli scambi di cui le stesse Camere sono emanazione diretta.
La Legge 580 del dicembre 1993 riordina il sistema camerale e affida alle Camere nuovi ruoli e funzioni, tra le quali: funzioni di supporto e di promozione degli interessi generali delle imprese nonché, fatte salve le competenze attribuite dalla Costituzione e dalle Leggi dello Stato alle amministrazioni statali e alle Regioni, [RED]funzioni nelle materie amministrative ed economiche relative al sistema delle imprese.
Le Camere di Commercio esercitano inoltre le funzioni ad esse delegate dallo Stato e dalle Regioni,nonché quelle derivanti da convenzioni internazionali.

Per il raggiungimento dei propri scopi le Camere di Commercio promuovono, realizzano e gestiscono strutture ed infrastrutture di interesse economico generale a livello locale. regionale e nazionale, direttamente o mediante la partecipazione, secondo le norme del codice civile, con altri soggetti pubblici e privati, ad organismi anche associativi, ad enti, a consorzi e a società. Possono inoltre costituire aziende speciali operanti secondo le norme del diritto privato.
Inoltre sempre con la L. 580, è istuito presso le Camera di Commercio [RED]l'Ufficio del Registro delle Imprese[/RED] di cui all'articolo 2188 del codice civile.
L'ufficio provvede alla tenuta del registro delle imprese in conformità agli articoli 2188 e seguenti del codice civile.

Con decreto del 31/08/1862, n.814 venne istituita in Caltanissetta la Camera di Commercio ed Arti con giurisdizione in tutta la Provincia e con altro Decreto del 13/11/1862, n.921 , furono fissati a 9 i componenti e a 3 le Sezioni elettorali di essa: Caltanissetta, Piazza Armerina e Terranova, le quali furono convocate perla seconda domenica di Dicembre di quell’anno.

Nel giorno 20 dello stesso mese la Camera fu insediata e ne furono primi componenti: Calafato Filipponeri, Calafato Vincenzo, Caprera Gaetano, Casentino Salvatore, Curcuruto Nicolò, Lanzirotti Guglielmo Luigi, Lo Monaco Michele, Miraglia Carlo, Scarlata Giuseppe Felice.
Furono eletti, a Presidente il B.ne Luigi G. Lanzirotti, G.U. della Corona, Comm. Mauriziano, a Vicepresidente Curcuruto, a Tesoriere Lo Monaco.
La Camera esordiente mancava di mezzi per porsi in esercizio, per cui ciascun componente contribuì alle prime spese occorrenti .Chiese ed ottenne di imporre una tenue tassa su tutti gli esercenti industria e commercio; così prese ad avere mezzi per sussistere e stabilì la sua sede in locali di affitto .Stanca, poi di casa a pigione, deliberò di richiedere in enfiteusi dal Municipio la vecchia Casa Comunale costruita nel 500 in quella piazza , oggi Garibaldi, quando crollato per terremoto lo storico castello di Pietrarossa, nei cui dintorni sorgeva l’antica Nissa, questa venne a stabilire la sua sede presso l’eremitaggio dei PP. Carmelitani, over era stato edificato un ampio convento in mezzo ad un esteso oliveto, in seguito rimosso per costruirvi le nuove abitazioni, essendo rovinate le maggiorarti di quelle che sorgevano intorno al dirupo castello.Con atto 21/01/1879 – rogato Mastrosimone- fu stipulata l’enfiteusi per un canone annuo di lire mille .

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Poco dopo, per diroccare quel vecchi edificio ed edificare la nuova sede la Camera indusse i F.lli Nocella, impresari costruttori, ad anticipare la somma necessaria , preventivando il rimborso in parte con i reliquari attivi del proprio bilancio e la maggior parte con i fitti che avrebbe ritratto dai locali non bisognevoli all’Ufficio.
Così fu costruito il Palazzo Camerale (Foto a destra), rammodernato negli anni 1941/42 , di cui il pianterreno fu locato alla Direzione Postale, il primo piano superiore fu ritenuto dalla Camera per suo Ufficio ed il secondo piano fu ceduto per usi delle Ispezione e Direzione del Telegrafo. La spesa complessiva di lire 22.000 fu interamente estinta nel 1894 e i primi del 1895.
Non avendo possibilità per fornire di mobili l’appartamento riservatosi, grazie all’opera del Cons. Maielli , che nel 1881 si trovava in Torino presso quella Corte di Cassazione, fù recuperato dalla “Casa Solei ed Hebert” l’arredamento per la somma di lire 8.800 pagabili in 4 anni.
Costituitasi la Rappresentanza Commerciale di Caltanissetta- come era anche uso denominare la Camera di Commercio ed Arti- e consolidatesi dopo il preludio di accoglimento e l’esitanza dei primi atti si accinse ad operare con un’energia pari all’urgenza dei problemi proteiformi che il giovane organismo doveva affrontare e al valore dei componenti che le infusero il primo anelito , portandola in breve tempo ad un alto livello di attività e di considerazione.
Il grato ricordo dei posteri va perciò al primo Presidente Luigi Lanzirotti, la cui Camera deve la sua fondazione e oltre 40 anni di energia intellettuale profusa per l’istituzione nella quale vide il più alto Ufficio della sua vita, ed ai Presidenti che gli succedettero, i quali contribuirono con il valido apporto della loro passione e competenza a consolidare il prestigio della Camera di Commercio di Caltanissetta.


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